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Ci sono pianeti dappertutto, nella Via Lattea: contro ogni previsione, ce ne sono anche nella regione del centro galattico, dominata dal buco nero Sagittarius A*.

La nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro stimato in circa 100.000 anni luce (ma c’è chi ritiene sia molto di più) e conterrebbe da 200 a 400 miliardi di stelle. Non tutte le stelle hanno pianeti – per esempio quelle esplose e morte, o quelle nate senza averne alcuno – ma stelle con caratteristiche tali da poterne avere ben più di uno attorno dovrebbero comunque essere la maggioranza. Da tempo si dibatte se i pianeti possono esistere anche in prossimità nel nucleo galattico, dove vi sarebbe un buco nero supermassiccio (Sagittarius A*) e perciò forze gravitazionali molto destabilizzanti per qualunque sistema solare.
 

Date le distanze è impossibile osservare le stelle più vicine al buco nero, e la domada se anche le stelle più vicine al centro galattico avessero o meno dei pianeti è rimasta senza risposta. Ma questo fino a oggi, perché un gruppo di ricercatori della NASA e delle università di Osaka (Giappone), del Maryland (USA) e di Auckland (Nuova Zelanda), ha trovato il modo di superare gli ostacoli pratici utilizzando una combinazione di osservazioni e di modelli che hanno permesso di determinare come varia la probabilità di trovare un pianeta nella Galassia al variare della distanza dal centro galattico. I risultati dello studio sono pubblicati su The Astrophysical Journal Letters.

Il metodo. Lo studio, coordinato da Naoki Koshimoto (NASA), si è basato sul fenomeno delle microlenti gravitazionali, previsto da Einstein nella Relatività Generale: anche oggetti come i pianeti possono fungere da lente di ingrandimento (non solamente le grandi galassie), in quanto piegano e aumentano d’intensità la luce proveniente da stelle lontane dietro di loro rispetto a un osservatore. È come una lente d’ingrandimento cosmica, che permette di rilevare pianeti come Giove o Saturno in gran parte della Via Lattea, dai suoi confini esterni fino al bulge, o centro galattico, ossia la regione centrale della Galassia.

Secondo Daisuke Suzuki, uno dei ricercatori, «quello del microlensing gravitazionale è attualmente l’unico metodo per indagare la distribuzione dei pianeti nella Via Lattea. Distribuzione della quale si conosce poco principalmente a causa della difficoltà di misurare la distanza dei pianeti che si trovano a più di 10.000 anni luce dal Sole». Per superare questa difficoltà i ricercatori hanno confrontato la luce proveniente dalla microlente gravitazionale con quella che sarebbe dovuta arrivare dalla stella in assenza dell’oggetto che ha fatto da lente: ciò ha permesso di definire la distribuzione reale dei pianeti rispetto a quella prevista dai modelli galattici.

I risultati dello studio mostrano come la presenza di pianeti nella Via Lattea non dipenda dalla distanza dal centro galattico, che è un ambiente molto diverso da quello in cui si trova il Sistema Solare, ma possono esistere un po’ ovunque. «Le stelle nella regione del centro galattico sono più vecchie e si trovano molto più vicine tra loro rispetto alle stelle nelle vicinanze del nostro Sole. Avere scoperto che anche lì ci sono stelle con pianeti ci aiuterà a comprendere meglio come si formano i sistemi solari in ambienti così stressati e come si è evoluta la Via Lattea», conclude Naoki Koshimoto.[Fonte]