letto da: 242
0 0
Tempo lettura articolo:4 Minuti, 27 Secondi
Leggende metropolitane e curiosi rinvenimenti alimentano la convinzione che le grandi città di tutto il mondo nascondano un cuore sotterraneo avvolto dal mistero. Le catacombe di Roma, le fogne di Parigi e i tunnel della Metropolitana di New York sono i luoghi considerati tra i più enigmatici. Alcuni ipotizzano addirittura che l’Aeroporto Internazionale di Denver nasconda una base aliena segreta. Ora, come rivela un articolo del New York Times, Seattle si è unita a questo club esclusivo.

 
 
 
 

Si chiama Bertha, ed è la più grande e possente trivella attualmente in uso sul pianeta. Con una lunghezza di 100 metri, un peso di circa 7 mila tonnellate, i suoi cinque piani di altezza e il suo equipaggio di 20 elementi, Bertha era stata definita dai suoi creatori come ‘inarrestabile’!

Eppure, circa tre settimane fa, l’enorme macchinario, mentre era impegnato nello scavo di un tunnel sotto Seattle, ha dovuto interrompere la sua inarrestabile corsa a causa di una misteriosa struttura sconosciuta che i responsabili dello scavo hanno semplicemente definito come “l’oggetto”.

A distanza di quasi tre settimane, la composizione dell’oggetto e la sua provenienza sono del tutto ignote. Ora i lavori di scavo sono ad un punto morto e, sebbene era stata concepita per non essere fermata da nulla, Bertha pare sia arrivata al capolinea.

Come riporta il New York Times, Chris Dixon, responsabile della Seattle Tunnel Partners, ha spiegato che i tecnici ora stanno cercando il modo per entrare nello spazio vuoto tra l’oggetto e la scavatrice per capire di cosa si tratta. Il problema è che Bertha nella sua parte anteriore è cieca come una talpa, dato che non supporta finestre o telecamere.

L’unico modo per capire cosa ne blocchi l’avanzata è quello di raggiungere la parte anteriore della macchina per un’ispezione. Innanzitutto bisognerà ridurre la pressione atmosferica in quella sezione di tunnel, e comunque i tecnici potranno introdursi solo per periodi di tempo limitati. Inoltre, in maniera simile ai sommozzatori, dovranno trascorrere un po’ di tempo in una cabina di decompressione.

Ma esattamente cos’è che blocca la mastodontica scavatrice? Dixon si dice abbastanza sicuro di essersi imbattuti in quello che si rivelerà essere un masso gigantesco, probabilmente un ‘ricordo’ dell’ultima glaciazione. Ma come si sa, l’ignoto è argomento di grande interesse, così sono state avanzate le ipotesi più varie.

Alcuni residenti credono, o almeno vogliono credere, che l’ostacolo sul cammino di Bertha sia un parte della vecchia Seattle sepolta dalla nuova città edificata nel 1800 e costruita sopra una vasta zona paludosa. La teoria sarebbe avvalorata dal fatto che attualmente Bertha si trova nel livello più superficiale del suo percorso, a circa 14 metri sotto il livello stradale. Ann Ferguson, curatrice della Seattle Collection at the Seattle Public Library è convinta che Bertha sia andata a sbattere contro “un pezzo di storia di Seattle.

Dal punto di vista geologica, Seattle è molto diversa rispetto a città come New York o Boston, dove i tunnel sotterranei abbondano e il sostrato roccioso è molto vicino alla superficie. Il sottosuolo di Seattle, invece, secondo il New York Times somiglia più a un grosso ‘budino’ di sabbia, ghiaia e argilla, generatosi durante l’ultima glaciazione a causa della pressione di un’enorme lastra di ghiaccio spessa un migliaio di metri.

Inoltre, Seattle, fin dai tempi dell’arrivo dei primi coloni europei-americani, non sembrava il genere di posto dove si potesse far sorgere facilmente una città, dato che il territorio presentava colline ripide e ghiacciate che arrivavano fino al mare. Per favorire l’edificazione, il paesaggio fu pesantemente rimodellato fin dall’inizio, radendo al suolo le colline. “È incredibile quanto abbiamo alterato il paesaggio di Seattle”, ha detto geologo David B. Williams. “Questa galleria è giusto la prosecuzione della stessa storia”.

Il dottor Williams, curatore di un blog dove tratta temi di geologia relativi al territorio di Seattle, in un post recente ha ipotizzato che l’ostacolo incontrato da Bertha potrebbe essere determinato dai resti del famoso naufragio del Windward avvenuto nel 1875 e poi sepolto dal lungomare di Elliot Bay. Tuttavia, come lui stesso ha ammesso, una trivella di tali dimensioni potrebbe macinare il vecchio legno come se fosse carta!

In fin dei conti, è proprio la durezza dell’oggetto a sconcertare gli addetti ai lavori. Quale oggetto potrebbe arrestare la corsa dell’inarrestabile Bertha? C’è chi ritiene che l’oggetto sia un manufatto realizzato da un’antica civiltà perduta. Altri pensano addirittura che possa trattarsi del relitto di un’antica astronave aliena precipitata sul nostro pianeta migliaia di anni fa. Ad ogni modo, sul sito del Dipartimento dei trasporti di Washington, i responsabili del progetto hanno scritto:

La gente adora i misteri. Questo spiegherebbe perché tutti i media nazionali hanno parlato di noi in questa settimana, e perché continuiamo a essere inondati da domande (e suggerimenti) su cosa stia bloccando Bertha, la trivella impiegata nella galleria SR 99. Sfortunatamente, la sola risposta che possiamo offrire non è molto soddisfacente: semplicemente, non lo sappiamo ancora.

Gli ingegneri del dipartimento sono propensi a credere che si tratti di una roccia dalle dimensioni enormi o di una configurazione rocciosa che la macchina non riesce a macinare. Uno di loro però ammette: “Spero tanto che non sia così. Sarebbe bello trovare qualche nuovo mistero”. [fonte]

Lascia un commento