letto da: 202
0 0
Tempo lettura articolo:1 Minuti, 42 Secondi

Le analisi dei dati della sonda Mavel, in orbita da settembre 2014, hanno rivelato cosa ha distrutto l’atmosfera del Pianeta Rosso. Milioni di anni fa c’erano fiumi e oceani e tutte le condizioni necessarie per la vita

E’ stata una potentissima tempesta solare a distruggere l’atmosfera su Marte. La sonda della Nasa Maven, in orbita da settembre del 2014, ha svelato il mistero del Pianeta Rosso. Un violento sciame di particelle ha bombardato il corpo celeste demolendo completamente il campo magnetico che ne proteggeva l’atmosfera.

 

Milioni di anni fa Marte era un pianeta temperato, umido e protetto da una spessa atmosfera. Sul Pianeta Rosso scorrevano lunghi fiumi che si riversavano nei laghi e negli oceani. Il corpo celeste aveva un aspetto molto diverso da quello arido e secco di oggi e i ricercatori si sono chiesti per secoli cosa fosse successo.

I dati raccolti dalla sonda della Nasa Mavel hanno svelato la causa: la risposta è nel vento solare. I venti solari, carichi di particelle provenienti dal Sole, hanno eliminato dal pianeta gas come l’ossigeno e l’anidride carbonica, elementi indispensabili per la vita, distruggendo il campo magnetico di Marte.

Durante l’eruzione di forte intensità avvenuta sul Sole l’8 marzo 2015, i sensori di Maven hanno infatti osservato che il vento solare ha prodotto una rotazione del campo magnetico marziano così forte da scagliare via dall’atmosfera filamenti di particelle cariche (ioni). In piccolo l’evento del 2015 ha provocato qualcosa di molto simile a ciò che accadde quando l’atmosfera del pianeta fu quasi completamente distrutta.

E la ricerca ha inoltre permesso di scoprire, negli strati più bassi dell’atmosfera marziana, aurore boreali molto simili a quelle che avvengono sulla Terra. Nel nostro pianeta le aurore boreali si formano quando le particelle cariche provenienti dai venti solari entrano nel campo magnetico terrestre. Ma su Marte, secondo i ricercatori, questo fenomeno deve essere causato da residui di campo magnetico sparsi sulla crosta del pianeta.

Lascia un commento