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Lancio e volo verso la Luna

Il lancio di Apollo 14 verso la Luna avvenne il 31 gennaio 1971 alle ore 16:03 (ora locale 21:03 GMT) da Cape Canaveral, Florida. Il tempo durante il giorno previsto per il lancio era pessimo e poco prima del lancio il conto al rovescio (countdown) venne interrotto per consentire che un forte temporale potesse scaricarsi. Apollo 12 era stato colpito da un fulmine durante la fase di lancio e ciò aveva provocato il malfunzionamento di diversi sistemi. Non si voleva dunque correre tale rischio per una seconda volta – anche in considerazione degli enormi problemi causati ed intervenuti durante la missione precedente Apollo 13.

Come per tutte le altre missioni del programma Apollo si procedeva a raggiungere un’orbita terrestre per in seguito provvedere ad un ulteriore accensione del terzo stadio del razzo e lanciare così la navicella spaziale verso la Luna.

Il tutto procedette senza problemi. Enormi problemi causò invece l’allacciamento del modulo di comando “Kitty Hawk” al modulo lunare “Antares“. Come sempre un momento molto delicato della missione, durante il quale il modulo lunare doveva essere estratto dal suo “parcheggio” all’interno del razzo. Furono necessari ben sei tentativi per riuscire in tale manovra.

Sulla Luna

Meta della missione era l’altopiano di Fra-Mauro, meta originaria di Apollo 13. Superati ulteriori problemi con l’elettronica di bordo del modulo lunare Antares, gli astronauti poterono finalmente provvedere ad un ampio programma scientifico. Oltre all’ormai classico ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package), l’equipaggio aveva a bordo una serie di strumenti di misurazione di più piccola dimensione, più precisamente:

  • un generatore radioisotopico e termoelettrico (RTG)
  • un esperimento sismico passivo nonché
  • un esperimento sismico attivo, il quale sparò diverse cariche all’interno della superficie lunare
  • un esperimento suprathermal Ion Detector (per l’accertamento di esistenza di gas)
  • un esperimento Cold Cathode Gage
  • un esperimento Charged Particle Lunar Environment (una specie di mortaio)
  • un riflettore Laser Ranging
  • un esperimento Lunar Portable Magnetometer (per i campi magnetici)
  • un esperimento per la misurazione di vento solare (Solar Wind Experiment)
  • diversi strumenti per l’analisi della geologia lunare e di pietre lunari.

La prima attività fuori bordo (EVA) ebbe la durata di 5 ore e 3 minuti. Durante questa gli astronauti furono impegnati per la maggior parte del tempo con l’installazione dei citati esperimenti e strumenti.

La seconda escursione ebbe come mèta il raggiungimento del perimetro superiore del cratere Cone, caratterizzato da un diametro di circa 300 metri ed una profondità di 40. Da detto perimetro dovevano prelevare diversi campioni di roccia lunare. Gli astronauti non furono comunque in grado di raggiungere la mèta. Per la prima volta veniva infatti utilizzato il “Modular Equipment Transporter” (MET); fu un vero e proprio fallimento, in quanto non fu quasi possibile muovere il veicolo che sprofondava continuamente nella polvere lunare.

Questo costò molto più tempo del previsto, oltre ad un maggior consumo di ossigeno rispetto a quanto inizialmente stimato. Un fatto non da sottovalutare fu che i due astronauti persero l’orientamento sulla Luna. L’attività fuori bordo durò 4 ore e 23 minuti, però la distanza percorsa dagli astronauti era di oltre 3 chilometri. Ciò nonostante gli astronauti non persero il loro buon umore concludendo detta EVA con un’azione spettacolare: Shepard tirò fuori due palline da golf e le lanciò, utilizzando una piccola asta, per diverse centinaia di metri. Lui stesso lo commentò con “Miles and miles and miles”. Così Shepard, oltre ad essere il primo americano nello spazio, ebbe pure il primato di essere il primo giocatore di golf sulla Luna.

Importanza per il programma Apollo

Fino a questo momento, Apollo 14 rappresentò la missione più importante dal punto di vista scientifico. Le pietre lunari, in complesso del peso di 42,9 kg, fornirono importanti informazioni per stabilire l’età della Luna. Pure gli strumenti posizionati nei pressi della zona di allunaggio contribuirono alla fornitura di dati di alto valore scientifico. Ad esempio si constatò, grazie agli strumenti sismici installati, che la maggior parte dei terremoti lunari avvengono quando la Luna si trova nel punto più vicino alla Terra durante la sua orbita, cioè nel punto in perigeo. Solo grazie al successo di questa missione si poterono programmare ed eseguire le future Apollo 15, 16 e 17.

Parametri della missione

Nuove Immagini e Dettagli Del Sito di Allunaggio Apollo 14 – HD

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