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Nell’archivio fotografico della Nasa, un cacciatore di anomalie ha trovato tre curiose immagini scattate dagli astronauti dello shuttle dove sembra scorgersi l’inabissamento di un oggetto volante non identificato nelle acque del lago salato Ysykköl, in Kirghizistan. Un artefatto fotografico, un oggetto naturale oppure la prova inequivocabile che agli UFO piace nascondersi nei remoti specchi d’acqua?
 
 
 
 
 

Come tradizione del nostro blog vuole, parliamo di UFO, almeno delle segnalazioni che sembrano più intriganti.

A dare notizia di una nuova immagine scovata negli archivi fotografici della Nasa è il famoso cacciatore di anomalie fotografiche Scott C. Waring, curatore del noto blog ufosightingsdaily.com.

Scott ha individuato tre immagini scattate nel corso della missione Shuttle STS-106 avvenuta nel settembre del 2000. Le foto sono state riprese mentre lo shuttle si trovava ad orbitare nei pressi della Stazione Spaziale Internazionale, al di sopra dello specchio d’acqua del lago Ysykköl, nel territorio del Kirghizistan.

Le immagini sembrano mostrare un oggetto volante non identificato impegnato in una graduale manovra di avvicinamento allo specchio d’acqua, fino a scomparire nelle sue acque. La progressione delle tre fotografie pare confermare il singolare fenomeno , la cui natura è del tutto sconosciuta.

 

La Marina Russa, di recente, ha declassificato i dossier nei quali sono registrati incontri con oggetti non identificati e, apparentemente, superiori tecnologicamente a quelli costruiti dall’uomo. I dossier risalgono al periodo sovietico e furono redatti da un gruppo speciale di ufficiali, deputato alla raccolta delle segnalazioni anomale. A capo del gruppo c’era l’Ammiraglio Nikolay Smirnov, vice comandante della Marina Sovietica.

Vladimir Azhazha, un ex ufficiale della Marina e famoso ricercatore russo UFO, è convinto che si tratti di materiale estremamente prezioso: “Il cinquanta per cento di questi incontri con gli UFO sono collegati con gli oceani e il quindici per cento ha a che fare con i laghi”. Quindi, la conclusione è che gli UFO tendono a nascondersi in acqua. Il che ha una sua logica, dato che l’acqua è in grado di schermare alcune radiazioni, rendendo più difficile l’individuazione di una possibile astronave o sonda aliena.

In uno dei file, si legge dell’avvistamento di sei oggetti non identificati da parte un sottomarino in missione di combattimento nell’Oceano Pacifico. Non riuscendo a “seminare” i misteriosi visitatori subacquei, il capitano ordinò di riportare il sommergibile in superficie. I sei oggetti fecero lo stesso, raggiungendo la superficie per poi volare via nell’alta atmosfera.

Altri eventi misteriosi vengono registrati nella zona del Triangolo delle Bermuda. L’Ammiraglio Yuri Beketov, comandante di sottomarino in pensione, racconta delle interferenze e dei misteriosi malfunzionamenti degli strumenti, una volta raggiunta la zona dei Caraibi. L’ufficiale della Marina Russa si spinge nel dire che potrebbe essere l’effetto di una qualche presenza UFO sul fondo del Mar dei Caraibi: “In numerose occasioni, gli strumenti hanno dato letture di oggetti materiali che si muovono a velocità incredibile. I calcoli hanno rilevato una velocità di circa 230 nodi, 400 km orari.

Una velocità del genere è pressoché impossibile anche in superficie, ma la resistenza dell’acqua è maggiore. E’ come se questi oggetti sfidassero le leggi della fisica. C’è solo una spiegazioni: le creature che hanno realizzato queste macchine sono molto più avanzate di noi”, conclude Beketov.

Secondo quanto riportato da rt.com, una conferma alle parole dell’Ammiraglio Beketov arriva dal commento di Igor Barklay, veterano dell’intelligence della Marina Sovietica: “Gli UFO tendono a mostrarsi dove si concentrano le nostre flotte navali o quelle della NATO, sopratutto nei pressi delle Bahamas, delle Bermuda e di Puerto Rico. Gli avvistamenti più frequenti si registrano nella parte più profonda dell’Oceano Atlantico, nella parte meridionale del Triangolo delle Bermuda e del Mar dei Caraibi”.

Un altro luogo che ha fatto registrare numerosi avvistamenti UFO è il lago Baikal, uno dei laghi più profondi del mondo. I pescatori raccontano di potenti luci provenienti dal fondo del lago e di oggetti volanti sull’acqua. In uno dei file, si riporta che, nel 1982, un gruppo di subacquei in addestramento militare nel lago Baikal, avvistò un gruppo di creature umanoidi vestite con abiti argentei.

L’incontro avvenne ad una profondità di 50 metri. I sub cercarono di catturare le creature, ma ebbero la peggio: tre dei sette uomini morirono, mentre altri quattro rimasero gravemente feriti. “E’ possibile che esistano basi aliene sottomarine: perchè no? Nulla deve essere escluso”, dice Vladmir Azhazha. “Lo scetticismo è la strategia più semplice: non credere a niente, non fare nulla. Raramente le persone hanno possibilità di visitare queste grandi profondità, perciò è di estrema importanza analizzare ciò che hanno incontrato a quelle profondità”.

Un libro intrigante

Nel corso degli anni, il fenomeno degli ufo è diventato un affare di Stato a livello internazionale, e parecchi ricercatori o studiosi di questo argomento nonché uomini di governo sono stati trovati morti in circostanze misteriose. Chi ha deciso di eliminarli? Quali colpe hanno avuto queste persone per fare una tale fine? Queste sono solo alcune delle domande che sorgono spontanee.

Potrebbe esserci davvero un governo parallelo, non ufficiale, che muove i fili della questione extraterrestre? Come ci suggerisce appunto il titolo di questo libro, potrebbe essere proprio una Ufo Republic, un impero nascosto responsabile del Nuovo Ordine Mondiale. Ma come sarebbe nato e come si starebbe sviluppando questo ordine che dà le direttive, prende accordi e decide cosa far sapere o chi mettere a tacere? Infine, cos’è l’esopolitica?

In sintesi, quest’opera intrigante tratta della tragica scomparsa di ricercatori, scienziati, inquirenti, giornalisti, graduati e funzionari di governo che fino dagli anni 40, bene o male, hanno avuto a che fare col mondo degli oggetti volanti non identificati, cercandone i motivi. Carlo Pirola, già noto per altre pubblicazioni del tema qui trattato come ad esempio UFO ROUTE 66, cerca di scoprire la causa dei loro decessi improvvisi, tracciandone il profilo e non trascurando lo scenario storico e politico in cui sono vissuti.[fonte]

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